I sorrisi, i sorrisi
incosienti rondini
tra le tempeste,
giovani inviti al sole a mostrarsi
dietro livide finestre,
li ricorderete?
E il tempo trascorso,
annodato di baci
da mani congiunte,
e ogni nodo un abbraccio,
un istante teso verso
quel nido di stelle,
tempo rubato in uno sguardo,
senza respiro fino al traguardo.
E quando soli,ormai giunti
come parole nell'intimo
offerte in un
silenzioso contemplare
vedrete d'un tratto
nuove vastità di voi
infrangere onde d'emozioni
stringete smarriti la vita
chiedendo risposte,
ed essa vi accoglierà
in un abbraccio multiforme
a cui potrete solo abbandonarvi
nel cuore, sarete ancora soli?
L'unica musica che udrete
sarà un accordarsi complice e vivace
a silenziosa vibrante intesa.
Ma per un istante distolti da voi
sentirete un po' soffocato
il Cantico del Creato
dal baratro,sfondo eterno
e lontano di orizzonti soltanto sfiorati.
In quell'istante uno sguardo
un tuffo, un ritorno
due ali sostenute dalla gioia
vorranno cantare di essa.
Come una preghiera che vive nel mattino,
l'eterno troverà spazio
in quell'istante.
domenica 11 aprile 2010
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