Scadono le formule, ed egli tace.
Avizziscono le fotografie, ed egli ancora tace.
Si perdono le voci
in un sussulto d'intestino, qui.
Qui la gente muore.
Ora non tace. Ora abbassa lo sguardo
e si spaventa.
Di fronte all'abisso che rintocca
il suo orario di chiusura.
venerdì 11 giugno 2010
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